Un biglietto di sola andata per Giada, uno con il ritorno programmato per Stefano.
Eravamo a Calcutta quando ci siamo incontrati per la prima volta – nella mitica Sudder Street – sotto lo sguardo attento del mezzobusto dorato di Tagore, che Stefano aveva proposto come luogo d’incontro.
Era il 27 Luglio del 2017, e nel nostro primo appuntamento erano già racchiusi anche tutti gli altri.


Giada
Hai presente quando arrivi in un posto per la prima volta e ti sembra di essere a Casa? Ecco, per me è stato così con Calcutta.
Nella mia “vita precedente” facevo la designer di borse, lavoro che amavo perché era ciò per cui avevo studiato, immaginandomi fosse quella la mia strada.
Grazie a questo lavoro ho avuto la possibilità di viaggiare tanto, ed è così che sono finita in India per la prima volta. L’avevo sempre sognata, ma fino a quel giorno non avevo mai immaginato che..hei, si va per davvero!!
Ho perso il conto delle volte che ci sono andata – sempre per lavoro -, ma sono state abbastanza perché in me nascesse il desiderio di mollare tutto e decidere che si, voglio andare a vivere a Calcutta e si, voglio abbandonare la carriera della moda e fare qualcosa di meaningful nella mia vita. Voglio fare volontariato.
16 Marzo 2016. I portelloni dell’aereo si sono aperti, e quell’odore inconfondibile mi ha dato il benvenuto in quella che sarebbe stata la mia nuova Casa per chissà, forse qualche mese, o forse di più.
Lo è stata per un anno e mezzo, alla fine, fra alti e bassi: e sarà perché qui in India tutto è amplificato, o semplicemente perché è così e basta, ma gli alti erano altissimi, con apici di felicità mai provati, e altrettanto erano i bassi, che mi portavano in abissi di tristezza e paura mai esplorati prima.
Calcutta mi ha regalato tanto, tantissimo, e mi ha fatto il regalo più bello che potesse farmi a pochi giorni dalla mia ripartenza…
Stefano
16 Marzo 2016 anche per me. I portelloni dell’aereo si sono aperti, e quell’odore familiare, che mi accoglieva per la terza o quarta volta, mi immergeva nell’avventura che da mesi sognavo, ripercorrendo mappe di remote valli himalayane, studiando storie di popoli e divinità, cercando sperduti villaggi da raggiungere con un treno notturno o in sella a una Royal Enfield.
Negli ultimi anni avevo sempre scelto l’India per i miei viaggi: non importa che l’avessi già visitata tante volte, durante le pause universitarie o quando, nei mesi estivi, non c’erano match di kick boxing o turni in ambulanza da fare.
L’India era la terra della mia iniziazione alla scrittura, lo sfondo vivente del romanzo che mi avrebbe risucchiato per gli anni a venire, ma ancora non sapevo che il 27 Luglio 2017, di fronte alla casa dove il giovane Tagore scrisse “Awakening of the Fountain”, essa mi avrebbe fatto incontrare Giada: quasi che fosse stata l’India stessa, nel suo corpo di viaggiatrice, a venirmi incontro dal fondo di Sudder Street per stringermi la mano: e intrecciare, più a fondo ancora, il suo destino con il mio.

Samsara Roads è nata durante un viaggio a Istanbul, poco dopo esserci messi insieme, davanti a un narghilé e due tazze di tè alla menta.
Samsara Roads nasce dal nostro Amore per l’India e da tutto ciò che ci ha insegnato, dalle straordinarie esperienze che ci ha permesso e che tuttora ci permette di vivere quotidianamente.
Viviamo insieme a Varanasi da quasi quattro anni, e da quando siamo qui abbiamo continuato a esplorarla in ogni suo anfratto, svelandone gli innumerevoli segreti, continuando ogni giorno a farci stupire dalla sua incantevole, remota e antica bellezza di città sacra.
Se avremo il privilegio di averti come compagno di viaggio, ti mostreremo e racconteremo tutto – ma proprio tutto! – quello che abbiamo imparato in questi anni, sperando che, il tuo venire in India, sia soltanto l’inizio di un altro lungo viaggio.