CLIMA
Cambia tantissimo a seconda della zona che si vuole visitare e del periodo dell’anno: dagli aridi deserti del Rajasthan ai freddi altipiani dell’Assam, dalle umide paludi del West Bengal fino alla piacevole frescura dei boschi himalayani. Per quanto riguarda la fascia della Grand Trunk Road, che è dove si sviluppa la maggior parte dei nostri tour, il clima è tropicale e subtropicale, con temperature estive che possono raggiungere delle massime di 48° C.
La stagione monsonica, che interessa l’intero territorio indiano con diversa intensità a seconda della zona, dura da giugno a settembre.
Il monsone è un evento meteorologico sostanzialmente imprevedibile, che ogni anno si manifesta in modo diverso da quello precedente. Per questo motivo, secondo la nostra esperienza, ha poco senso pianificare e organizzare le vacanze in base ai suoi capricci, o addirittura rinunciare a un viaggio in India!
Per informazioni più dettagliate sul clima in uno specifico luogo e periodo, ti consigliamo di informarti su google: troverai tutte le info che cerchi!

VALUTA E ATM
La valuta locale è la Rupia indiana (INR); 1 Euro vale, a seconda del cambio attuale, fra le 78 e le 89 Rupie.
Ovunque sono presenti sportelli bancari per prelevare (i circuiti più diffusi sono Visa e MasterCard) ed uffici Western Union, e spesso nei negozi è accettato il pagamento con carta; è inoltre possibile cambiare presso gli uffici di cambio e, spesso, anche i negozianti offrono questo servizio.
Ti consigliamo di girare sempre con del contante, in quanto, nei baracchini e nei negozi più piccoli, la carta non è accettata. Se riesci ad avere sempre da parte banconote di taglio piccolo (10 e 20 rupie) meglio: ti torneranno utili per comprare l’acqua e per pagare i Tuk Tuk, che spesso non hanno resto.
Quando prendi delle banconote da qualcuno (che sia nei money change o in qualche negozio), controlla sempre che queste non siano danneggiate e/o leggermente strappate, in quanto avrai difficoltà poi ad utilizzarle perchè quasi nessuno le accetta!
Importantissimo controllare, prima del viaggio, che la tua carta di credito o di debito sia stata abilitata a prelevare ed effettuare pagamenti fuori dalla zona Euro (spesso è un’operazione che si può fare in autonomia dal proprio Home banking)

FUSO ORARIO
+ 4 ore e 30 minuti rispetto all’Italia; + 3,30 quando in Italia vige l’ora legale.

TRASPORTI
Per spostarsi nelle città indiane, oltre ai classici taxi e agli autobus, sono diffusissimi gli auto-rickshaw, più comunemente chiamati tuk-tuk; dei mezzi di trasporto che a prima vista sembrano per due persone, ma che in realtà possono ospitarne fino a otto (o a volte anche di più!).
Sono molto meno cari dei taxi (i prezzi variano a seconda della città, le corse partono da 10 rupie se si condividono con altre persone) e l’abitacolo aperto sui due lati permette di immergersi meglio nella confusionaria esperienza urbana di odori, polvere e colori.
A Calcutta, in particolare, sono diffusissimi anche i rickshaw trainati a mano dai cosiddetti uomini cavallo, solitamente contadini o persone molto povere che, dai loro villaggi, si spostano nelle grandi metropoli per trovare degli umili lavori.
Nelle città più grandi si trovano anche traghetti, Uber (o altre app simili) e la metropolitana.
Infine il treno: è senza dubbio il mezzo di trasporto più utilizzato in India per i viaggi a media e lunga distanza.
Nei treni urbani non esistono le cosiddette “classi”, ma esiste uno specifico scompartimento riservato alle donne  (il cosiddetto “vagone per signore”).
Per quanto riguarda i treni extraurbani, invece, è possibile scegliere in quale classe si preferisce viaggiare: c’è la 1A (ovvero Prima classe con aria condizionata), 2A (Seconda Classe con aria condizionata), 3A (Terza classe con aria condizionata) e Sleepers (uguale alla Terza classe per i suoi tre piani di cuccette, ma non climatizzata e dunque dotata di sbarre alle finestre anziché di vetri).
Ovviamente il costo del biglietto varia notevolmente, ed è necessario prenotare con largo anticipo, specialmente durante le festività.
Un viaggio in treno, in India, è molto di più di un semplice spostamento; è una vera e propria esperienza che ti darà modo di interagire con la gente del posto, catapultandoti nella loro affascinante cultura!
Viaggiando in treno ti capiterà quasi sicuramente di essere approcciato dal passeggero (o, in alcuni casi, dall’intera famiglia!) che ti siede accanto; sii gentili e paziente, gli Indiani sono estremamente curiosi e amano chiacchierare con i turisti!

PRESE ELETTRICHE
Le prese elettriche generalmente sono come quelle italiane a due fori, ma alcuni alberghi hanno mantenuto quelle a 3 lamelle.
Noi, personalmente, non abbiamo bisogno di adattatori se non per la presa del pc!

RELIGIONE
L’India è stata la culla di alcune delle più importanti religioni mondiali – come l’Induismo e il Buddhismo – e, ancora oggi, un Paese dove la spiritualità influenza enormemente la vita quotidiana, sociale e familiare del suo quasi miliardo e mezzo di abitanti.
La religione più praticata è l’Induismo: una religione antichissima, mai caduta sotto il dominio di un’unica interpretazione o scuola, che per questo ha conosciuto uno sviluppo estremamente variegato, attingendo nel corso dei secoli a centinaia di culti locali, alcuni molto diversi tra di loro, migliaia di testi sacri, scuole di pensiero con vocazioni differenti e l’influenza di altre religioni approdate o nate nel Subcontinente indiano, come il Buddhismo e l’Islam. L’Induismo è una religione politeista – nella quale si dice siano adorati addirittura 330 milioni di Dei – ma secondo l’interpretazione più diffusa, tutte queste divinità altro non sono che diverse manifestazioni di un unico principio divino indefinibile e senza qualità – il Brahman – che attraversa tutto il creato, e al quale gli induisti aspirano ritornare e ricongiungersi al momento della morte (con quella che viene chiamata moksha o mukti).
Gli Dei più importanti e popolari dell’Induismo – o, almeno, quelli che si incontrano con più frequenza nei templi, negli altarini domestici e negli episodi della mitologia indù – sono Brahma, il creatore dell’Universo, Vishnu, colui che lo preserva, Shiva, il distruttore, e Shakti, la dinamica forza creatrice femminile – polo opposto della divinità maschile – che può assumere diverse forme, tra le quali, le più famose, Kali, Durga e Tara.
L’Induismo si caratterizza, tra le altre cose, anche per la suddivisione in caste, che è sopravvissuta fino ai giorni nostri. Tradizionalmente le caste principali sono quattro: i Bramini, detentori del sapere religioso e dei rituali, gli Ksatriya, la casta dei guerrieri e dei governanti, i Vaisya, commercianti e imprenditori, i Sudra, contadini e servi. Ci sono poi gli “intoccabili”, o fuori casta, che sono considerati il gradino più basso della gerarchia sociale indù, e che sono chiamati anche Dalit, che significa oppressi, oppure Harijans, figli di Dio. Di solito svolgono i lavori più umili, considerati impuri dalle caste più alte, come la pulizia delle strade o la cremazione dei cadaveri. Sebbene la suddivisione in caste non dovrebbe, ormai da anni, essere più causa di discriminazione ed emarginazione – se non altro a livello legislativo – alcune caste sono ancora oppresse e stigmatizzate dalle altre.
Le quattro caste sono poi suddivise, a loro volta, in una miriade di classi e sotto-classi.
Altre religioni nate in India sono il Gianismo, il Buddhismo e il Sikhismo, che oggi però sono praticate solo da una piccola percentuale della popolazione. Il Giainismo ha diverse affinità con l’Induismo, ed è caratterizzata in modo particolare dall’assoluta non-violenza verso tutti gli esseri viventi e da certe pratiche ascetiche estreme dei monaci jaina. Il Buddhismo è nato nell’odierna regione del Bihar, nell’India Nord-Orientale, da un principe diventato asceta; Siddharta Gautama, detto il Buddha. Sebbene sia stata a lungo la religione più diffusa dell’India, ha conosciuto un forte declino, tale per cui, oggi, meno dell’1% della popolazione indiana è di fede buddhista. Il Sikhismo, invece, è nato nel XV° secolo nell’India occidentale, ed è una religione monoteista che si oppone all’idolatria e al politeismo. Si è formata grazie all’opera di dieci Guru, che si sono succeduti nell’arco di circa due secoli. Ai sikh è proibito consumare alcol e tabacco; non possono mangiare alcun tipo di carne, pesce e uova; non possono tagliarsi i capelli e i peli del corpo. Sono riconoscibili per via delle lunghe barbe nere e i loro colorati turbanti drappeggiati in testa.
La seconda religione dell’India, per diffusione, è l’Islam; religione rivelata al Profeta Maometto attraverso la dottrina contenuta nel Corano, il libro sacro dei musulmani. Con circa 170 milioni di musulmani, l’India ha la terza popolazione islamica del mondo, dopo Indonesia e Pakistan. In India, l’Islam è stato portato dagli invasori giunti da Occidente; dinastie di governanti musulmani che si sono succeduti al trono dell’India del Nord per secoli; un periodo caratterizzato da feroci scontri, saccheggi, profanazioni, ma anche periodi di pacifica convivenza. Parallelamente, l’Islam è stato diffuso nel Subcontinente indiano da predicatori Sufi itineranti, mistici giunti soprattutto dalla Persia e dall’Asia centrale, che a piedi hanno portato e diffuso, di villaggio in villaggio, il messaggio di pace e sincretismo del Sufismo (corrente di ricerca mistica dell’Islam), che in questo modo ha anche influenzato ed è stato influenzato a sua volta dall’Induismo. Le tombe di questi predicatori e santi Sufi si trovano oggi in ogni angolo del Subcontinente indiano, e sono venerate sia da musulmani che indù.
Infine, sopravvivono in India delle minoranze di cristiani – soprattutto al Sud e nello stato di Goa – parsi o zoroastriani (soprattutto a Mumbai, dove ci sono le famose “Torri del Silenzio”; dove i cadaveri dei parsi vengono mangiati dai corvi) ed ebrei, con alcune sinagoghe degne di nota a Mumbai e Calcutta.

CIBO
A livello culinario, l’India è il paese delle spezie e del curry. La gastronomia viene trattata come un’arte e accompagnata da riti sociali e religiosi.
Non esiste un tipico stile culinario, in quanto la cucina Indiana non solo differisce tra i vari Stati, ma anche tra una regione e l’altra, e persino tra le varie famiglie e ceti sociali; si può comunque fare una distinzione generale tra la cucina dell’India del Nord, più piccante e speziata, e quella del Sud, molto a base di pesce e meno piccante.
Se sei vegetariano avrai tantissime (più che in Italia!) opzioni a disposizione: pensa che, in alcune città sacre all’induismo, è molto difficile trovare dei ristoranti che cucinano la carne – a meno che non ci si sposti nelle zone mussulmane.
Come noto, in India si mangia con le mani, anzi, con la mano, solo la destra, poiché la sinistra si riserva tradizionalmente per le operazioni di igiene intima; utilizzando pollice, indice e medio, si formano delle palline di riso e condimento, oppure si spezza abilmente il roti, il buonissimo pane indiano, per poi intingerlo nei vari curry.
Se non vuoi cimentarti, non preoccuparti! Nei ristoranti danno sempre anche le posate 🙂
Un ruolo importantissimo è rivestito dallo street food, il cibo di strada, che in India è parte integrante della cultura nonché un’esperienza sensoriale a 360 gradi.
Solitamente, il cibo è preparato sul momento dalle mani esperte del venditore di turno che, con gesti rapidi ed accurati che spesso lasciano a bocca aperta, in meno di 3 minuti ti servirà un “piatto” della stessa complessità (e soprattutto bontà!) di quelli serviti al ristorante.
Non esistono ricette precise e non mangerai mai lo stesso papri chaat, lo stesso samosa o lo stesso dosa in India, poiché ogni venditore, ogni regione, ogni famiglia detiene un segreto, un proprio dosaggio personale di spezie che rende ogni ricetta unica e diversa da ogni altra.
Anche nel caso dello street food, ogni città ha i suoi snack tipici e ne esistono una varietà infinita.
Un piccolo suggerimento: se hai piacere ad assaggiare lo street food, non lasciarti spaventare dalle solite voci di corridoio e cimentati anche in questa avventura! L’unica accortezza è di scegliere un baracchino dove c’è sempre un certo riciclo di gente, in modo da essere sicuri che il cibo è preparato e consumato sul momento.
Se puoi, evita di mangiarlo a Delhi: è l’unico posto in cui noi siamo stati male avendolo mangiato!
Ultimo consiglio, se pensi che le spezie e il piccante possano darti fastidio a lungo (ma anche a breve!!) andare, porta con te una boccetta d’olio d’oliva, a noi ha salvato la vita – e lo stomaco – in più occasioni!
 
SALUTE E IGIENE
Se hai modo, prima di partire, inizia a preparare il tuo stomaco all’India con un bel ciclo di fermenti lattici!
Per via delle condizioni igieniche diverse dalle nostre, ti sconsigliamo, almeno durante i primi giorni, di mangiare verdure crude e frutta acquistata per strada, visto che spesso sono state sciacquate con acqua di provenienza ignota!
È vivamente consigliato bere solo acqua venduta dentro bottiglie sigillate (controlla sempre prima di bere!), e non quella del rubinetto, e nemmeno bevande che contengano ghiaccio.
Per scongiurare la disidratazione, e per mantenerti in salute durante il viaggio, è importante bere molta acqua.
È utile avere sempre a portata del disinfettante per le mani.
Ti consigliamo inoltre di portare farmaci per la dissenteria e altri problemi intestinali, pomate repellenti per gli insetti (facilmente reperibili anche in loco), e una crema solare ad alta protezione, soprattutto nei mesi estivi. Comunque, nelle principali città – ma anche in quelle più piccole – ci sono farmacie molto fornite, dove puoi trovare la maggior parte dei farmaci che troveresti anche in Occidente.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO
Nonostante non sia obbligatoria per entrare in India, ti consigliamo vivamente di stipulare un’assicurazione sanitaria, al fine di evitare inutili preoccupazioni e di non incorrere in eventuali problemi in caso di necessità! Noi ci appoggiamo a Chapka ormai da anni e ci troviamo benissimo con loro: utilizzando il nostro codice SAMSARA10 avrai il 10% di sconto sulla Cap Avventura, valida per i viaggi fino a 90 giorni! Ti lasciamo qui il loro sito https://www.chapkadirect.it

VACCINAZIONI
Per entrare in India non ci sono vaccini obbligatori; ad ogni modo è comunque consigliato rivolgersi al proprio medico curante, o a chiunque di competenza, per valutare la necessità o meno di effettuare vaccini contro l’epatite A e B, il colera, il tifo e il richiamo antitetanico.  
Di seguito i link per collegarti direttamente al sito della Farnesina, qualora volessi avere informazioni aggiuntive al riguardo.
PERICOLI, CONTRATTEMPI E TRUFFE
In generale, l’India è un Paese piuttosto sicuro dal punto di vista della micro e macro criminalità, e le grandi città non sono più pericolose delle capitali europee e italiane.
Nonostante questo, ci sono dei piccoli accorgimenti che, se adottati, ti aiuteranno a non cadere in situazioni spiacevoli, senza dimenticare che, ovviamente, valgono le comuni norme di buon senso che vi tengono al sicuro in ogni altro Paese e città del mondo!
La prima regola in India è: contratta! Non importa che tu stia comprando del cibo, piuttosto che dei gioielli; non appena un commerciante indiano vedrà uno straniero, automaticamente il prezzo salirà, a volte fino a raddoppiare.
Questo vale anche per le corse in taxi e con i rickshaw: prima di accettare una corsa chiedi sempre all’autista di accendere il tassametro e, nel caso dei rickshaw, accordatevi prima sul prezzo.
Nei mercati, non fidarti mai delle “guide autorizzate” (con tanto di badge) che si propongono di aiutarti a trovare ciò che stai cercando. Queste persone sono spesso d’accordo con i negozianti, che gonfieranno i prezzi per dare loro una percentuale.

ABBIGLIAMENTO
Sebbene non esista un dress code specifico, in India è comunque consigliato, specialmente per le donne, indossare sempre abiti che coprano le gambe e che non lascino le spalle scoperte.
In quasi tutti i templi è obbligatorio rimuovere le scarpe all’ingresso; ti consigliamo pertanto di portare sempre in borsa dei calzini, qualora dovesse darti fastidio camminare scalzo!
Per le donne, inoltre, è raccomandabile avere sempre con se una pashmina (scialle) per coprire il capo, in quanto in alcuni templi e in tutte le moschee è sconveniente oppure vietato entrare se non la si indossa. Ti tornerà molto utile anche in locali, ristoranti e altri ambienti chiusi, per coprirti le spalle; gli Indiani amano l’aria condizionata, specialmente nei mesi più caldi!
Per quanto riguarda le scarpe, ti consigliamo di non comprarne di nuove, ma piuttosto di utilizzare un vecchio paio che magari stavi pensando di buttare.
Questo perché le strade Indiane sono molto sporche e dissestate e, di conseguenza, le scarpe tendono a sporcarsi e rovinarsi facilmente.
Se possibile, ti consigliamo di portare sia un paio di ciabatte di gomma, utili durante i monsoni, quando le strade possono allagarsi per qualche ora, sia un paio di scarpe chiuse, molto più comode per camminare.

COSA METTERE IN VALIGIA
  1. Una macchina fotografica o una telecamera
  2. Una piccola torcia elettrica, utile durante i black out
  3. Una power bank, anche questa utile durante i black out
  4. Abbigliamento pratico (meglio se in cotone) e qualche capo più pesante per i tour nel periodo invernale. Per le donne è raccomandabile portare abiti non scollati, che coprano gambe, spalle e decolletè
  5. Una carta bancaria per prelevare denaro contante
  6. Una fotocopia del passaporto in caso di smarrimento
  7. Un kit di primo soccorso per i piccoli inconvenienti e i disturbi intestinali, fermenti lattici
  8. Per le donne, un foulard per coprire il capo
  9. Protezione solare
  10. Occhiali da sole
  11. Repellente per zanzare
  12. K-way, soprattutto durante le stagioni dei monsoni
  13. Un libro per i lunghi viaggi in treno
  14. Un paio di comode scarpe da tennis e un paio di ciabatte in gomma
  15. Un lucchetto (meglio se di quelli con combinazione) per lo zaino e la camera d’albergo
  16. Un gel disinfettante per le mani
  17. Un sacco lenzuolo
  18. Una mascherina da notte e tappi per orecchie per i viaggi in treno
  19. Un asciugamano in microfibra
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Ok, ti abbiamo detto tutto ciò che c’è da sapere! Se stai programmando un viaggio in India e hai bisogno di una mano con l’organizzazione e/o l’itinerario, siamo qui per te!
 
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